Il bosco di giarrossa
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GIARROSSA  E I SUOI BOSCHI

 

In passato il territorio della contrada di Giarrossa  era posseduto dalla famiglia Scafarelli e i terreni erano dati in fitto ai coloni, i quali non pagavano in denaro, come accade oggi, , ma le famiglie cedevano in percentuale una parte dei prodotti della terra, infatti durante il mese di agosto la quantità di  raccolto stabilita  veniva consegnata ai proprietari.

Il gregge non veniva custodito in una stalla, ma lasciato al pascolo.  A volte si fittavano i boschi per portare i maiali a pascolare, si preparavano i pagliar’ e i custodi sostavano lì.

Il territorio era ricoperto da boschi molto più estesi di quelli che attualmente si possono vedere, anche se l’economia del luogo non è mai stata legata alla presenza del bosco. Esso era utilizzato per  consentire agli animali di pascolare, c’era un guardiano che lo custodiva e prelevava il fitto dai fittavoli.

L’estensione della superficie boschiva  si è ridotta negli anni: il disboscamento ha avuto luogo, perché il terreno era buono e la terra veniva utilizzata per la coltivazione di vari prodotti con il permesso dei guardiani, che fungevano da intermediari con i proprietari, infatti anche per ottenere  legna, i fittavoli dovevano pagare. La legna, poi, veniva trasportata dai boscaioli con i muli, la portavano sulla strada e ognuno con i traini, la portava a casa.

Nel corso degli anni, la famiglia Scafarelli ha venduto una parte dei terreni, precedentemente affittati alle singole famiglie, che hanno acquistato anche alcune parti del bosco.

Anche le sorgenti, concentrate a Poggio San Michele e vicino a “lu ‘uaddone”, ormai si sono estinte, infatti le reti idriche sono collegate all’Acquedotto Pugliese, e in ogni caso l’acqua ancora presente è sporca, tanto da non essere utilizzata, neppure per abbeverare gli animali.

Quando la vegetazione era più fitta, i boschi erano popolati da cinghiali, lupi, volpi, che venivano cacciati sia per il cibo, che per difendere gli animali domestici dai loro attacchi.

Attualmente gli animali presenti sono per lo più volpi, lepri, ricci, alcuni cinghiali e lupi, che in alcuni periodi dell’anno, spinti dalla fame e dalla carenza di cacciagione, si avvicinano ai margini delle zone abitate.

È possibile, inoltre ammirare esemplari di falchi e falchetti, passeri, allodole, pettirossi, quaglie, cardill’, quaglie, colombi selvatici, fagiani, gazze ladre.

La vegetazione del bosco è costituita prevalentemente da querce, occh’n, nocell’ selvatici (con frutti piccoli, ma ugualmente utilizzati), mele selvatiche e p’razz’, castagni.

In questo periodo dell’anno è facile trovare una grossa quantità di  funghi: chiodini, “fogg’ d’ frasc’ “ (imbullini).

Il sottobosco è ricco di fragole,  brignuol’ ( mirtilli) e   pu’sculin’(ribes).

 

(tratto dall’intervista alla sig.ra Vincenza Tramutola)

 

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